jueves, 24 de diciembre de 2009

CAMPAGNA E-MAIL MARKETING


Chi realizza una campagna di email marketing non sempre ha le idee chiare riguardo all’approccio migliore per farsi leggere. Ci sono regole che è necessario seguire ed errori che è meglio evitare. Ma quali sono? Ecco a voi alcuni suggerimenti per non trasformare la vostra campagna di email marketing in spamming e in un autogol…

La tentazione di inviare offerte tramite web ce l’hanno un po’ tutti. Un naturale richiamo verso la cosiddetta campagna email marketing non lo sentono solo le aziende ma anche professionisti, artisti o chi cerca lavoro. Spesso e volentieri più che campagna email marketing la pratica dovrebbe chiamarsi spamming. La valanga di posta indesiderata è tale che addirittura si cancella tutto ciò che è in odore di pubblicità. Tant’è che oggi molti che ricorrono alla campagna email marketing si lamentano dei risultati. Se fino ad un paio di anni fa la redemption di una campagna di email marketing arrivava a punti percentuali ora i punti si contano a livello di migliaia se si è fortunati. Da cosa dipende? Il numero di persone che ricorre all’email marketing è smisuratamente aumentato e con esso i software per catturare e inviare offerte commerciali. È cresciuta pure l’insofferenza degli utenti e così chi ha un account di posta cerca di difendersi dallo spamming come può adottando software, accorgimenti e in alcuni casi facendo vere e proprie denunce. Considerando questi presupposti qualcuno si domanderà se ancora conviene effettuare una campagna email marketing. Certamente, ma quando ci ricorrete cercate di non commettere alcuni errori che oltre a non farvi avere risultati vi penalizzano a livello di immagine. Elenchiamo quelli più diffusi.
Campagna email marketing con richiesta di consenso
E’ un trucco vecchio al quale ci ricorre chi è privo di immaginazione. Si chiede un consenso ad inviare materiale pubblicitario ma già nella mail nella quale lo si chiede viene fatta l’offerta. La mail è chiaramente subdola ed un affronto all’intelligenza altrui. Che sia spamming non ci piove dal momento che nella maggior parte dei casi a distanza di settimane o di mesi si riceve la stessa mail anche senza aver risposto o addirittura aver risposto con richiesta di cancellazione. Se ci tenete alla buona immagine della vostra azienda vi diamo un consiglio: non inviate una mail con oggetto richiesta di consenso.
Campagna email marketing con oggetto newsletter
Se avete una newsletter è sconsigliabile fare una campagna email marketing inviandola a destinatari non iscritti. Soprattutto è sconsigliabile se in realtà la vostra mail è pubblicità camuffata da newsletter. Per sua natura la newsletter dovrebbe contenere notizie utili per chi la riceve e non offerte commerciali. Oggigiorno si ricevono newsletter da chi vende carrelli elevatori, bandiere, taglia erba ma anche da artigiani intraprendenti come falegnami o idraulici. Insomma per chi è proprio a corto di idee e intende fare spamming dovrebbe almeno essere coerente per evitare di rendersi ridicolo.
Campagna email marketing con allegati
Un uso che, grazie al cielo, sta scomparendo è l’invio di allegati quando il destinatario viene contattato per la prima volta e comunque non esiste la sua autorizzazione. Alcuni, poco equilibrati o appena sbarcati sul web, addirittura allegano files pesantissimi di diversi mega dimenticandosi che ancora vi sono molte aree in Italia non coperte da ADSL. Si dimenticano inoltre, o non sanno, che la gente già apre raramente le mail pubblicitarie, figurarsi gli allegati! Quando si fa una campagna email marketing rivolta a destinatari sconosciuti è consigliabile riportare direttamente nel corpo della mail l’offerta o se proprio questo non fosse possibile allora è meglio chiedere un consenso preventivo.
Campagna email marketing utilizzando la grafica
Soprattutto quando la mail è inviata a destinatari sconosciuti immagini e grafica (anche se belle) sono da evitare. La maggior parte non le scarica neanche perché le classifica immediatamente come posta indesiderata. In un primo contatto è sempre preferibile l’invio di una mail con semplice testo quelle, per intendersi, che riceviamo ogni giorno da amici e conoscenti. Se l’oggetto è pensato con attenzione si hanno molte più possibilità di essere letti.
Campagna email marketing con uno studio approssimativo dell’offerta
E’ uno degli errori più diffusi. Si crede che in una campagna email marketing per personalizzare avere buoni risultati sia sufficiente avere un gran numero di indirizzi email ai quali inviare un’offerta commerciale. Si dà un’importanza marginale allo studio del messaggio e alla strategia sottostante. Quella per intendersi che dovrebbe metterci nella condizione di stabilire un feedback. Spesso non si sa come scrivere un oggetto, come creare motivazioni o curiosità nel corpo della mail, come conquistarsi la fiducia di colui che si contatta.
Ma allora come si fa una campagna email marketing?
Non è un segreto. Già nel direct marketing tradizionale veniva adottato il principio fondamentale della profilazione del potenziale cliente. Più il cliente ha le caratteristiche giuste per acquistare il nostro prodotto maggiori possibilità abbiamo di conquistarlo. Oltre a questo il vantaggio di avere email profilate è quello di poter personalizzare la mail. Se vendiamo mozzarelle di bufala e abbiamo email di ristoranti, alberghi e supermercati potremmo personalizzare maggiormente il messaggio con motivazioni diverse per ognuno dei tre settori. In questo caso oltre a non avere alcun rischio di spamming e denunce si ottiene un alto indice di lettura e riscontro. E’ vero che non sempre è così semplice individuare il proprio target: chi vende mobili o auto, ad esempio, farà fatica ad individuare email di potenziali clienti. Ma anche in questi casi ci sono strategie che pagano maggiormente rispetto allo spamming. Quali sono? Un sistema è quello di personalizzare il testo mail in relazione al target contattato. Invece di inviare una mail uguale per tutti si cerca di comprendere le motivazioni che possano far leggere l’offerta ad un professionista o un artigiano. Maggiore è la creatività e l’abilità di scrittura maggiore sarà la redemption. Altro sistema è quello di ricorrere alla sponsorizzazione di newsletter a target o la partecipazione a newsgroup. Ci sono anche strategie di web marketing che permettono addirittura di far registrare spontaneamente una email proprio da coloro che si desidera raggiungere. Strategie queste da studiare caso per caso e spesso complesse ma che alla lunga fanno risparmiare molto più denaro e risorse rispetto allo spamming.


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